Kyle Larson ha festeggiato a Phoenix il suo secondo titolo NASCAR Cup in carriera in una giornata che ha visto Denny Hamlin dominare in lungo e in largo in cerca del suo primo campionato piloti. Alla fine però non è andata secondo i piani del team Gibbs, lasciando il pilota della Toyota numero 11 sconcertato e con il morale a pezzi. 

Come spesso capita, la gara, e di conseguenza il campionato visto il format della finale-playoff, si è decisa all’ultimo. William Byron, che aveva lottato tutta la gara con Hamlin (prendendole quasi sempre) ha visto la posteriore sinistra cedere a pochi passaggi dalla conclusione, portando la gara all’overtime. 

Complici una mescola morbida e delle scelte di set-up estreme, cedimenti delle gomme sono capitati a tutti i contendenti almeno una volta. Solo che, a pochi giri dal termine, quello di Byron, oltre a mettere fuori gioco il pilota della Chevy numero 24. ha dato il via a uno shootout decisivo. Ed è arrivato lì l’unico errore per Hamlin: mentre diversi piloti hann scelto di cambiare solo due gomme, per guadagnare posizioni, Hamlin ha optato per quattro, pensando di poter riprendere facilmente la vetta. 

Il problema è stato che, nonostante Hamlin ne avesse enormemente di più, c’erano semplicemente troppe macchine tra lui e Larson. Alla fine, la vittoria è andata a Ryan Blaney, mentre Larson ha concluso terzo, alle spalle di Brad Keselowski. Importante anche il fatto, che per il restart decisivo, Alex Bowman, anche lui del team Hendrick, non abbia cambiato gomme, passando tra i primi e lasciando sfilare proprio Larson. Una strategia perfetta, quella della scuderia diretta da Jeff Gordon. E soprattutto un incredibile rimonta visto che la “sua” foratura l’aveva mandato sotto di un giro. Alla fine, Larson non ha passato nemmeno un giro in testa, ma la sua fortuna (e capacità) è stata la gestione dei set con solo due gomme nuove.

Hamlin al volante ha fatto tutto alla perfezione, girando nettamente più veloce degli altri per tutta la gara. Ma si è trovato con un pugno di mosche, anche per la crudeltà del format di campionato. Forse anche il fatto di essere in testa l’ha un po’ beffato, mettendolo in una posizione difficile nella scelta delle gomme per il finale. Anche lui aveva avuto una foratura, ma era sopravvissuto essendo accaduto poco prima di un pit-stop. Il quarto dei contendenti. Chase Briscoe, di forature ne ha avute addirittura due e pur avendo fatto le stesse scelte di Larson, ha chiuso  diciottesimo. 

Del successo nella gara di Blaney si sono curati in pochi, ma anche in questo caso è stato un gran peccato. Il team Penske si è fatto sfuggire la possibilità di entrare nella finale, forse per troppa sicurezza, ma avrebbe sicuramente lottato per il titolo.

L’edizione 2025 della serie sarà sicuramente l’ultima che utilizzerà un sistema di playoff come quello che abbiamo visto negli ultimi anni, tornando a qualcosa di più tradizionale. Fa specie che, con i soli punti, il campionato sarebbe già andato, e con ampio margine, a Christopher Bell, tagliato invece fuori dalla sfida conclusiva.

L'ordine d'arrivo della Championship Race di Phoenix, trentaseiesima ed ultima tappa della NASCAR Cup Series:

1 - Ryan Blaney (Ford) - Penske - 319 giri

2 - Brad Keselowski (Ford) - RFK - 319

3 - Kyle Larson (Chevy) - Hendrick - 319

4 - Joey Logano (Ford) - Penske - 319

5 - Kyle Busch (Chevy) - Gibbs - 319

6 - Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 319

7 - Josh Berry (Ford) - Stewart-Haas - 319

8 - Michael McDowell (Ford) - Spire - 319

9 - Ryan Preece (Ford) - RFK - 319

10 - Chase Elliott (Chevy) - Hendrick - 319

Il campionato finale

1. Larson 5034; 2. Hamlin 5031; 3. Briscoe 5019; 4. Byron 5004.