Crashgate 2008, il legale di Massa: intervista di Ecclestone confermò occultamento Fia

Pubblicato il 31 ottobre 2025, 13:20
In attesa della pronuncia del giudice presso il quale è in esame la richiesta di risarcimento di Felipe Massa per i danni subiti dal Crashgate e la condotta avuta sul caso dalla Fia e Fom, sono le posizioni delle parti presso il Royal Court di Londra a essere protagoniste.
Dopo le osservazioni scritte depositate dai legali di Bernie Ecclestone, della Fia e della Fom, il legale che rappresenta gli interessi di Massa ha sostenuto perché la richiesta di giustizia non arrivi “fuori tempo massimo”.
Ecclestone ha confermato l'occultamento della vicenda
Dopo 17 anni non è in discussione l’assegnazione del titolo iridato, piuttosto, la richiesta del pilota brasiliano è il riconoscimento da parte della Federazione internazionale dell’automobile di una condotta contraria al tempo ai regolamenti.
La prova regina che sostiene l’azione legale avanzata da Massa è l’intervista resa da Bernie Ecclestone nel 2023 a F1-Insider. In merito alla quale l’avvocato specializzato in diritto sportivo, Nyck De Marco KC, ha sostenuto come “dopo molti anni, quell'intervista è stata la prima occasione in cui è apparso chiaro al signor Massa che c'era stato un deliberato occultamento di una cospirazione che era nota.
(…) Gli imputati sono molto desiderosi di impedire al tribunale di esaminare i loro gravi illeciti”.
Le rivelazioni sul Crashgate
L’indagine tardiva sul Crashgate - avviata solo nel 2009 -, secondo il legale di Massa, pur essendoci i sospetti di una condotta scorretta già a fine 2008, è considerata come una violazione da parte della Fia degli obblighi verso lo sport, di far rispettare i regolamenti.
"L'intervista di Ecclestone lo conferma, quando afferma che la Fia aveva prove sufficienti per indagare sull'incidente e avrebbe dovuto farlo”, prosegue De Marco, nelle parole riportate da Motorsport Magazine. "L'organismo internazionale che governa lo sport, il cui unico scopo e motivo di esistere è quello di proteggere l'integrità dello sport, ha il potere di farlo”.
In particolare, il legale sottolinea come vi fossero stati indizi sull’intenzionalità dell’incidente di Singapore, che avrebbero dovuto portare la Fia ad aprire un’indagine già nel 2008. Indirettamente, la cancellazione del risultato di quel GP di Singapore che avrebbe potuto cambiare la storia sportiva del titolo di quel campionato.
"(…) La FIA ha valutato la propria posizione e ha concluso che all'epoca non disponeva di prove sufficienti per avviare un'indagine approfondita”, un altro passaggio del legale di Massa.
Al giudice del caso Massa contro la Fia, Ecclestone e la Fom, la decisione se procedere con un’udienza completa o rigettare le richieste del pilota. Massa chiede una compensazione economica nell’ordine di oltre 70 milioni di euro, per mancati guadagni subiti dall'aver perso il titolo Piloti 2008, oltre alla richiesta di ammissione di una condotta errata da parte della Fia. Venerdì si concludono le osservazioni delle parti, dopodiché è attesa la pronuncia.
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