Norris, feeling ritrovato: "Dopo Singapore ho spiegato quale McLaren non volessi"

Come può la "stessa" MCL39 di Baku e Singapore arrivare a Città del Messico ed esprimere un dominio tra i più netti della stagione? Peraltro dopo un GP degli USA nel quale, con Norris, in gara, si era già intravisto un miglioramento delle prestazioni.

Questione di feeling, per dirla a 40 anni di distanza dal brano di Cocciante e Mina. Il feeling che Lando ha trovato nella MCL39, la stessa di sempre per soluzioni tecniche, come ha sottolineato Piastri, eppure, per Oscar, difficile da interpretare in condizioni di bassa aderenza con il proprio stile di guida. Un adattamento necessario, che a Austin e Città del Messico è riuscito meglio a Lando Norris.

GP Messico

Piastri, adattamento continuo: "Da due GP uno stile di guida innaturale"

Macchina velocissima e difficile

“È tutto legato a come mi sento in macchina”, ha raccontato dopo la vittoria che lo ha consegnato alla testa del mondiale, spiegando l’origine di una tre giorni da dominatore in pista. “Lo scorso anno mi sentivo benissimo e riuscivo a fare prestazioni migliori. Quest’anno ho fatto fatica ad adattarmi. È una macchina estremamente veloce ma è chiaramente ancora difficile da guidare, però, quando centri il punto giusto, riesci a farla funzionare: è qualcosa con cui ho fatto fatica negli ultimi week end, anche a Singapore”.

A inizio campionato era Piastri a trovarsi immediatamente a proprio agio con la MCL39, a Lando mancavano le giuste sensazioni, le “comunicazioni” e reazioni della macchina sull’avantreno. Una fiducia piano piano costruita, aiutata dallo sviluppo della monoposto e la direzione di messa a punto.

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