The last dance: Sainz e Hamilton tra addii e record
C'è chi arriva speranzoso di dare una svolta alla storia del Cavallino e chi va via avendo occupato solo poche pagine, per Sainz passa il testimone ad Hamilton
Pubblicato il 4 dicembre 2024, 10:36 (Aggiornato il 4 dicembre 2024, 15:06)
Il GP di Abu Dhabi è un po' come l'ultimo giorno di scuola, c'è chi si dà appuntamento all'anno successivo, chi sogna già le vacanze e chi dovrà "fare i compiti a casa" in vista del rientro. C'è poi chi, dopo una carriera da record lascerà la propria scuderia speranzoso di fare la storia in rosso e chi quella storia la lascia alle spalle in cerca di una nuova avventura. Per Carlos Sainz e Lewis Hamilton è tempo di passarsi il testimone al sedile della Ferrari, ma non prima di aver tratto le somme di due carriere diverse accumunate dal sogno di correre con la storica Scuderia.
Adios Carlos...
Il quasi ex Ferrarista Sainz vanta la partecipazione a ben 87 GP in rosso e 4 vittorie, di cui due segnate quest'anno in Australia e Messico. Quest'ultima ha "incoronato" definitivamente el matador, che ha corso in modo magistrale mettendo d'accordo anche i più scettici circa il suo talento per le corse.
La rivalità con Charles Leclerc, amato dai tifosi di tutto il mondo, si è fatta sentire dentro e fuori la pista, non solo nel recente GP di Las Vegas. Per due piloti messi sullo stesso piano dal team, lo scontro è naturale, soprattutto se uno è il "predestinato" a vincere il titolo che da 16 anni manca a Maranello e l'altro è destinato a cambiare rotta a fine stagione.

Dopo 24 podi, 6 pole, 14 prime file, 3 giri veloci, 1.510 km in testa, 295 giri in testa, 882,5 punti lo spagnolo della Rossa saluterà Maranello. Ma cosa lascia Sainz alla vigilia del suo addio? Carlos lascia una Ferrari cresciuta, non lontana dagli anni più problematici ma in risalita, con la possibilità di tornare a lottare per il titoli perchè no, anche conquistarli.
Per ogni pilota il sogno di una carriera è trionfare in rosso, riuscirà la Ferrari a vincere il mondiale costruttori e ad avverare il desiderio di Sainz nel suo ultimo giorno in Scuderia?
Al posto dello spagnolo è già pronto a debuttare con il team Lewis Hamilton, 7 volte campione speranzoso di battere il record del Keiser proprio vestito di rosso.

Welcome Hammer!
Hammer atterra a Maranello dopo 12 anni da protagonista nel team tedesco, dove lascia ricordi indelebili e record straodinari. Il binomio Hamilton-Mercedes è stato il più proficuo della storia della F1. 245 GP, 84 vittorie, 153 podi, 78 pole, 128 prime file, 55 giri veloci, 21715 km in testa, 4210 giri in testa, 3937,5 punti, i numeri del 44 mettono i brividi.
Dalla rivalità con il compagno di squadra, Nico Rosberg, a quella con Vettel e Verstappen agli anni di dominio assoluto accanto a Valtteri Bottas, Hamilton ha scritto pagine importantissime per la Mercedes e non solo.
Il rapporto tra il campione e la scuderia sembra la fine di una storia d'amore che non vuole davvero terminare. Tra il pilota e il team rimangono i dolci momenti di festa, i mondiali conquistati lottando all'ultima curva e quelli dominati con la monoposto migliore in pista.

Per Lewis è arrivato il momento di "gettare il cuore oltre l'ostacolo" e di realizzare il sogno di vincere la storica scuderia italiana. Per ogni appassionato, il pomerioggio del 1 febbraio scorso non verrà presto dimenticato. Una notizia che sembrava un'utopia, quella che appariva come la solita fake news "acchiappa click" era invece una concreta realtà. Tra polemiche e commenti che guidicavano l'assunzione di Hamilton come una delle più plateali mosse di marketing, la curiosità dei tifosi di assistere alle prestazioni del 7 volte campione sulla Rossa rimane alle stelle.
"Date ad un bambino un foglio di carta..."
Sarà necessario aspettare il prossimo anno per vedere Lewis debuttare a Maranello, dove piloti talentuosi sono diventati leggende anche solo per il marchio che sfoggiavano fieri, dove è nato il mito, dove si è accesa la passione che oggi colora di rosso un intero Paese e non solo.
Perchè la differenza tra l'origine della Ferrari e quella delle altre scuderie è che per il Drake, il motto "race on sunday sell on monday", pronunciato dai team che utilizzavano le corse come vetrina per sponsorizzare il loro marchio di veicoli, non è mai stato una via da seguire. Enzo Ferrari vendeva auto stradali per raccogliere fondi per le gare perchè, come era solito esclamare il commendatore: "non si può descrivere la passione, la si può solo vivere", ora potrà dirlo anche Lewis.
Si ringrazia Michele Merlino per i numeri e le statistiche presenti in questo articolo
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