Sei rookies in griglia: la Formula 1 non è mai stata così giovane

Giorgio Ferro
Pubblicato il 4 novembre 2025, 15:30
Nell’attuale Mondiale di F1 ci sono ben sei piloti che sono alla loro prima stagione da titolari. Ovvero il 30% del parco piloti. Che ha un’età media di 21 anni. Non crediamo di sbagliarci se lo riteniamo un record nella Storia della F1. Sicuramente è un gran bel segnale. Anche perché non crediamo di essere troppo azzardati se affermiamo che tutti questi ragazzi – chi più, chi meno – si stanno dimostrando idonei a far parte di questa élite di piloti. Per talento, capacità di miglioramento e consistenza.
Ci sarebbe da fare un lungo discorso sulle scarse possibilità di emergere che hanno i giovani piloti da quando sono stati bannati i test durante l’anno, ma ne parleremo prossimamente. Limitiamoci, per ora, a valutare oggettivamente, come sono andati finora questi ragazzi.
Antonelli, talento e pressione
Partiamo ovviamente dal nostro Andrea Kimi Antonelli. Il Golden Boy tanto atteso che, diciamolo pure, abbiamo schiacciato con un po’ troppa pressione nella sua stagione d’esordio. Certo, esordire in F1 in un top team, dopo aver fatto vedere grandi cose in tutte le categorie inferiori, ti pone inevitabilmente sotto i riflettori. Crea enormi aspettative, ma può trasmettere un’ansia eccessiva. Noi preferiamo continuare a guardare la stagione che sta facendo Kimi con molto equilibrio, anche se con altrettanta benevolenza conseguente alla conoscenza personale ed all’intima consapevolezza di trovarci di fronte ad un talento vero che, passo dopo passo, tutti avranno modo di apprezzare.
Antonelli ha iniziato bene il campionato. Nei primi sei Gp – se escludiamo la qualifica in Australia e la gara in Bahrain – è sempre stato mediamente tra i primi sei. Poi ha avuto alti e bassi piuttosto pronunciati con alcune brutte prestazioni (soprattutto in gara) nei circuiti europei che, tra l’altro, conosceva meglio. Troppa ansia di prestazione forse, ma anche alcuni sviluppi teorici introdotti sulla vettura che, in realtà, si sono rivelati controproducenti. Tornando indietro sulla vettura, anche Kimi è tornato a macinare risultati positivi. Se allarghiamo la visuale comprendendo tutti e venti i round mondiali, si nota chiaramente un trend positivo dei suoi risultati, sia in qualifica che in gara. Anche nei confronti del suo compagno di squadra perché, si sa, la verifica del potenziale reale viene proprio da lì. Ed allora si nota che i quattro decimi abbondanti che Antonelli si prendeva mediamente da Russell nel giro secco ad inizio anno sono diventati mediamente 1-2 negli ultimi Gp. Bene, dunque, il lavoro che sta facendo Antonelli che oggi è nettamente primo dei rookies nella Classifica Piloti (e settimo assoluto).
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